ANTIMICROBICO-RESISTENZA E DIABETE MELLITO

ANTIMICROBICO-RESISTENZA E DIABETE MELLITO

L’antimicrobico resistenza (o antibiotico-resistenza) è la capacità dei microorganismi resistere ai trattamenti antimicrobici. I batteri resistenti sopravvivono anche dopo la somministrazione dell’antibiotico, allungando il decorso della malattia o portando a complicanze, con gravi rischi per la salute individuale e più in generale per la sanità pubblica, richiedendo maggiore necessità di assistenza sanitaria o il ricorso ad antibiotici alternativi, più costosi e/o con maggiori effetti collaterali.

L’Italia è uno dei paesi dove è maggiore la diffusione di germi antibioticoresistenti, registrando nel 2018 rispetto alla media europea le percentuali più alte di resistenza alle principali classi di antibiotici per 8 batteri sotto sorveglianza* (dati della sorveglianza nazionale per l’antibiotico-resistenza AR-ISS).

La situazione sta peggiorando in quanto stanno comparendo nuovi ceppi batterici resistenti contemporaneamente a più antibiotici; in questo caso si parla di batteri multiresistenti (ad esempio il temibile Stafilocco Aureo meticillino-resistente o MRSA). Con il tempo questi batteri possono diventare resistenti anche a tutti gli antibiotici in circolazione. Senza antibiotici, si tornerebbe indietro all’epoca pre-antibiotica in cui non sarebbero più possibili trapianti d’organo, chemioterapie anticancro, terapie intensive e altre procedure mediche. Le malattie di origine batterica si diffonderebbero, non potrebbero essere più curate e sarebbero quindi mortali.

Questo pericolo è in particolare rilevante per le persone affette da diabete mellito, un noto fattore di rischio per alcune malattie batteriche in quanto a volte caratterizzato da uno stato di immunodepressione. Le persone con diabete immunodepresse sono quelle che presentano uno scarso compenso glicemico, in quanto la iperglicemia riduce la funzionalità dei globuli bianchi e la risposta anticorpale. Livelli di glicemia maggiori di 200 mg/dl danneggiano la funzione dei neutrofili, i globuli bianchi maggiormente coinvolti nella risposta dell’organismo all’aggressione batterica.

Inoltre, a causa della frequenza di infezioni, le persone con diabete vengono trattate con antibiotici più spesso dei non diabetici e questo può portare ad un aumento della antibioticoresistenza batterica. In effetti dati di alcune ricerche scientifiche effettuate su persone con ulcere cutanee hanno rilevato che il 70% dei batteri antibioticoresistenti veniva isolato da persone con diabete.

La causa principale della crescita e della diffusione di microorganismi resistenti è l’uso improprio o scorretto di antibiotici. Un antibiotico viene usato in modo improprio quando non serve: nella maggior parte dei casi raffreddore e influenza sono causati da virus, ovvero da microrganismi contro i quali gli antibiotici non sono efficaci. In questi casi l’uso di antibiotici non porta a nessun miglioramento: ad esempio, gli antibiotici non riducono la febbre né fanno smettere di starnutire.

Un antibiotico viene usato in modo non corretto, ad esempio se si accorcia la durata del trattamento o si riduce la dose, non osservando la posologia corretta: in questo caso la quantità di farmaco presente nell’organismo sarà insufficiente per combattere efficacemente i batteri, che sopravvivono e possono così sviluppare resistenza.

Tutti possono e devono contribuire a far sì che gli antibiotici mantengano la loro efficacia. Un uso responsabile degli antibiotici può contribuire ad arrestare il fenomeno, assicurando l’efficacia degli antibiotici anche per le future generazioni. Su questa base, è importante sapere quando è appropriato prendere gli antibiotici e come prenderli in modo responsabile.

Quali sono le azioni concrete che possiamo adottare come individui per combattere questo fenomeno?

  • – Assumere gli antibiotici solo se prescritti dal medico
  • – Rispettare le modalità e i tempi di assunzione raccomandati dal medico (non saltare le dosi e non sospendere anticipatamente la cura, anche se ci si sente meglio)
  • – Non assumere di propria iniziativa antibiotici avanzati da terapie precedenti

Inoltre per le persone con diabete è anche in questo caso fondamentale mantenere un buon compenso glicemico, per migliorare la risposta del sistema immunitario alle infezioni batteriche. (v. iconografica)*1

Dr.ssa Rosa Anna Rabini
(Capo Dip. Diabetologia Regione Marche)


*1 – https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2660_allegato.pdf

(Il Piano Nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza 2017-2020 è stato approvato il 2 novembre 2017, con Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
Il piano utilizza il termine generico antimicrobico-resistenza (AMR) per coerenza con l’espressione adoperata a livello internazionale).

PER SAPERNE DI PIÙ

https://www.salute.gov.it/portale/antibioticoresistenza/dettaglioFaqAntibioticoResistenza.jsp?lingua=italiano&id=219

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_76_ulterioriallegati_ulterioreallegato_1_alleg.pdf

https://www.epicentro.iss.it/antibiotico-resistenza/aggiornamenti